Breve scheda di Matías Palacios, una delle stelle del Mondiale U17 in Brasile
Il Mondiale U17 è sempre stato e sempre sarà il palcoscenico perfetto per i giovanissimi talenti che vogliono lanciarsi sul panorama mondiale. Vinicius Júnior è stato l’ultimo in ordine di tempo, visto che dopo le magie col Brasile è finito direttamente a giocare davanti agli 80.000 del Bernabeu. Quest’anno, la Coppa del Mondo si gioca in Brasile, senza dubbio il posto migliore per far esprimere le qualità tecniche dei ragazzi che domineranno il calcio del futuro. Tra di loro c’é Matías Palacios, centrocampista classe 2002 del San Lorenzo, che arriva alla manifestazione preceduto dalle lodi che i giornalisti argentini hanno tessuto su di lui in queste settimane. Prima di vederlo in azione, prima di applaudirlo o meno, sarebbe meglio conoscere la sua storia e capire con che tipo di calciatore abbiamo a che fare
La vita di Matías
Matías è nato a General Pico nella Pampa, è cresciuto in una famiglia di calciatori: il padre Eduardo detto “Chino”, ora allenatore, in passato tecnico trequartista, ha giocato nelle squadre minori dell’Estudiantes con giocatori del calibro di Palermo e Angeleri, il fratello maggiore, Julian, milita anch’esso nelle giovanili del Ciclón e quello più grande d’età, Leonardo, ha avuto anche lui esperienze giovanili da centrocampista centrale, ma poi ha deciso di optare per gli studi.
Per uno che esordisce in Serie A a soli 16 anni, 4 mesi e 11 giorni, convivere con i paragoni fa parte del mestiere. Ma nonostante molti lo paragonino a Riquelme o Iniesta, il suo modello è Leandro Romagnoli, altro quotato numero 10 del calcio argentino degli ultimi anni, bandiera del San Lorenzo. Queste sono le sue parole quando gli è stato chiesto del suo mito: “Sogno di assomigliargli. Darei tutto per fare una carriera come la sua, mi piacerebbe giocare al suo fianco. E’ il mio idolo.”
Il 5 febbraio ha rinnovato il contratto (scadenza giugno 2021) con il San Lorenzo de Almagro, dimostrando fedeltà e riconoscenza al club che lo ha cresciuto, nonostante su di lui si fossero fiondati i maggiori club del mondo, tra cui Real, Barça e City, pronti a darsi battaglia pur di strappare la preziosa firma del ragazzo, che ora come é pari ai 20 milioni della sua clausola rescissoria.
Come gioca Matías Palacios
Palacios è un trequartista, o come lo definiscono gli argentini un “volante” o meglio un “volante creativo”. E’ un talento in grado di fare la differenza in ogni partita, il suo profilo tattico e tecnico è di gran lunga superiore a quello dei suoi coetanei. Abile a giocare con entrambi i piedi, anche se è preminentemente un destro, Palacios ama svariare su tutto il campo, prendendo la palla direttamente dai difensori quando la manovra offensiva non ha sbocchi, ma anche facendosi trovare pronto negli inserimenti offensivi con e senza palla. Abile nel dribbling, dotato di un passo veloce, sa rendersi pericoloso sia negli spazi stretti che larghi. Nell’uno contro uno è difficilmente arginabile, sa difendere bene la palla e da fuori area è veramente temibile, sia calciando in movimento che da fermo. Ha una visione di gioco periferica degna dei migliori centrocampisti di costruzione, una personalità spiccata che lo rende un vero leader e trascinatore in mezzo al campo.
Tatticamente può essere impiegato da regista basso, da trequartista, ma anche da mezzala offensiva, come pure da esterno offensivo; d’altronde, vista la sua giovane età, è stato impiegato finora in diversi ruoli.
Insomma da giocatore sapiente e ordinato qual é, Palacios é il classico giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere in squadra. Per ora l’Argentina U17 è ai suoi piedi: sarà compito suo portarla sul tetto del mondo.
Quello che verrà dopo nessuno lo sa: magari lascerà amici e famiglia per andare a dominare nel calcio che conta, seguendo le orme di un altro argentino che ha avuto discretamente successo.
