Monsieur Icardi

La firma dell’argentino con il PSG rende l’Inter felice

In Italia alberga storicamente una resistenza al cambiamento. Poco importa che sia politico o sportivo, fatto sta che spesso quando qualcosa di nuovo viene introdotto si cerca subito il modo per eliminarlo o modificarlo. Il calcio in questo senso non fa eccezione: solo un anno fa sembravamo andare nella direzione della modernizzazione, con il mercato chiuso prima dell’inizio della Serie A e il boxing day, salvo poi decidere lo scorso aprile di cancellare tutti i progressi fatti. Non solo la Lega Calcio ha abbandonato i match natalizi, ma ha addirittura deciso di allungare la sessione estiva di calciomercato fino al 2 settembre stressando tanto i club quanto i tifosi.

Il risultato che è scaturito da questa scelta è stato che ci sono state trattative per giocatori importanti che si sono chiuse pochi giorni prima dell’esordio in campionato (Lukaku e Sanchez su tutti), mentre altre sono state tirate in lungo talmente tanto da chiudersi a pochi minuti dal gong finale. Il caso a cui mi sto riferendo è ovviamente la telenovela Icardi che per 7 mesi ha tenuto banco in Italia, tanto da rischiare di trasformarsi in una causa legale. Il tutto perché pare che Maurito si fosse impuntato sulla sua scelta di rimanere all’Inter per mostrare il suo valore mentre dal canto suo la società aveva dichiarato che non avrebbe fatto parte del progetto Conte. Per evitare di passare un anno in tribuna, l’ex capitano interista ha deciso, probabilmente su consiglio di Wanda, di accasarsi al PSG non prima di aver firmato il tanto ambito rinnovo con i nerazzurri.

Una mossa che ha reso tutto l’ambiente Inter contento. Per scoprire i motivi di questa felicità vi basterà aspettare qualche riga.

C’eravamo tanto amati

“Icardi? Se resta non cambierà nulla”. Con sole sei parole nel post Cagliari-Inter, Antonio Conte ha fatto capire che nel caso l’argentino avesse deciso di restare a Milano la sua situazione non sarebbe cambiata: tribuna ad agosto, tribuna tutto l’anno. D’altronde il tecnico ex Chelsea aveva fin da subito reso chiara la sua visione della faccenda, sia alla società che al giocatore, e pare che nemmeno la voglia di rivalsa di Icardi fosse mai riuscito a convincerlo a cambiare idea.

La partenza di Icardi verso Parigi porta con sé vari aspetti positivi. Innanzitutto evita il proseguimento della causa legale che lo stesso calciatore aveva iniziato contro l’Inter, che prevedeva 1 milione di euro di danni e il reintegro in gruppo. Un evento di questo calibro avrebbe danneggiato parecchio il clima in casa nerazzurra, uno scenario da evitare in ogni modo possibile soprattutto nella prima stagione di Conte, dove probabilmente si punterà allo scudetto.

La causa non è però l’unico motivo che avrebbe portato caos all’interno dell’ambiente, perché già solo il fatto di avere Icardi e sua moglie pronti a accusare il club a ruota libera dagli spalti di San Siro avrebbe contribuito ad aumentare la tensione nello spogliatoio. Essersi “liberati” di lui ha anche permesso di fare felici i tifosi, che hanno spesso avuto un rapporto complicato con l’ex capitano negli ultimi tre anni, ovvero dal giorno in cui è uscita l’autobiografia dell’argentino. Alcune sue dichiarazioni non sono mai piaciute alla Curva Nord, e il peggioramento della situazione da febbraio ad oggi ha spinto qualcuno a lasciare fuori da casa sua uno striscione e delle scritte minacciose e raccapriccianti il giorno prima della sua partenza.

Se l’addio di Mauro Icardi ha tolto un peso enorme dalle spalle e dalla mente della società Inter, l’arrivo di Romelu Lukaku ha soddisfatto in pieno Antonio Conte. Non è un mistero che il nuovo tecnico nerazzurro considerasse il belga un suo pallino, tanto da averlo voluto sia a Torino che a Londra. Non appena è giunto a Milano, l’ex CT della Nazionale ha chiesto come primo rinforzo proprio Lukaku, e sebbene sia arrivato solo ad inizio agosto ha già fatto vedere di essere il profilo ideale per questa squadra grazie ai due gol in due partite. Oltre al centravanti, anche il resto degli acquisti è stato fatto seguendo il preciso diktat dell’allenatore: Sanchez è la seconda punta mobile che serviva, così come Barella e Sensi portano quella qualità e quantità che serviva ad un centrocampo piuttosto povero di idee nelle ultime stagioni. Se si considera che l’Inter ha chiuso il mercato riuscendo anche a vendere i restanti esuberi senza troppe difficoltà, direi che il cammino pare essere piuttosto roseo. La palla ora passa al campo, dal cui giudizio, che lo si voglia o meno, non si sfuggirà mai.

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